venerdì 27 gennaio 2012

MILANO AMA LA LIBERTA'



No a crociate, intimidazioni, divieti
e pratiche neofasciste e intolleranti!

PRESIDIO-SPETTACOLO
28 GENNAIO dalle h. 18.30
in piazza Medaglie d'oro ang. via Muratori,
con interventi vari
un messaggio di Moni Ovadia
e la musica di Pino Distaso



Respingiamo l'attacco alla libertà che la destra cattolica oltranzista e integralista ha imbastito insieme a forze apertamente razziste e neofasciste, in un clima di crociata che intende negare la libertà di espressione artistica con argomentazioni intolleranti.
Abbiamo già contrastato con un presidio il 24 gennaio le pesanti intimidazioni al Teatro F. Parenti e al regista dello spettacolo, cui va di nuovo tutta la nostra solidarietà; questo attacco è solo l'ultimo di una serie di minacce di queste forze incostituzionali, in Italia e nella nostra città.
La Milano democratica e antifascista si batte per la libertà, difende ed espande i diritti sociali e politici, combatte il razzismo, l'omofobia, il ritorno dell'oscurantismo e della censura, critica le connivenze istituzionali che concedono agibilità politica a forze eversive, neonaziste e xenofobe.
Al clima da crociate e da preghiere penitenziali opponiamo la nostra cultura, che è fatta di impegno per l'espansione della democrazia, antifascismo, libera espressione culturale, difesa delle minoranze. Vogliamo affermare, contro queste forze reazionarie, tutta la nostra creatività diffusa e la passione per la partecipazione.

Invitiamo i cittadini e le cittadine,
gli antifascisti e i democratici a partecipare al
PRESIDIO-SPETTACOLO
28 GENNAIO dalle h. 18.30
in piazza Medaglie d'oro ang. via Muratori,

Partito della Rifondazione Comunista z. 4 e 5,Partito dei Comunisti Italiani z. 4, Sinistra Ecologia Libertà z. 4, Comitato dei cittadini per la riapertura della Piscina Caimi, Comitato per Milano z. 4, Casa della Sinistra z. 4, Sinistra Critica,
Memoria Antifascista, Punto Rosso, UAAR-circolo di Milano, Coordinamento Nord-Sud del mondo, Partito Comunista dei Lavoratori, Associazione Memoria Storica G. Pesce

giovedì 26 gennaio 2012

Brescia: annullate le perquisizioni del 4 gennaio

Il Tribunale del riesame di Brescia ha giudicato immotivate le perquisizioni effettuate dalla questura nelle case, posti di lavoro, autovetture, di 5 attivisti del Kollettivo studenti in lotta, Magazzino47 e Sinistra critica.
Immotivato anche il sequestro di computer, macchine fotografiche, videocamere, chiavette usb, volantini, adesivi e pompe per biciclette, di cui è stata quindi disposta la restituzione immediata.

Sono state accolte le tesi degli attivisti, che hanno denunciato l'assurdità del fantasioso collegamento tra manifestazioni pubbliche, occupazioni dimostrative di edifici abbandonati, esposizione di striscioni su edifici pubblici con la preparazione di iniziative armate contro il governo.
La questura di Brescia, con l'avallo di qualche sostituto procuratore, sta conducendo una campagna persecutoria e di intimidazione pesante contro l'area politica e sociale che rappresenta la vera opposizione al potere economico-finanziario e politico che domina Brescia e l'Italia.
Lo stesso meschino intento che ha portato questa mattina a decine di fermi e perquisizioni in tutta Italia contro attivisti del movimento No Tav.

A Brescia non si perseguono i razzisti che si annidano nelle istituzioni, i padroni che sfruttano e truffano i migranti, gli evasori fiscali, le banche che fanno grandi speculazioni.
Dalla lotta della Gru in poi invece sono state sporte centinaia di denunce contro un'area politico-sociale che ha condotto le lotte per i diritti di tutti, le lotte per la difesa degli spazi sociali,  le lotte contro la controriforma della scuola, contro i tagli dei servizi sociali e sanità , contro le privatizzazioni innanzitutto dell'acqua, le lotte per la difesa dell'ambiente dagli assalti delle amministrazioni corrotte da capitalisti affamati di profitti a tutti i costi.
In Italia esistono ancora minime garanzie democratiche e spazi di agibilità politica, conquistati dalle lotte dei lavoratori e studenti.
Li difenderemo continuando a lottare per una società di diritti e giustizia sociale, contro gli assalti di chi ha come modello gli stati autoritari senza diritti e  libertà  democratiche, di chi vuole ridurre
Brescia e l'Italia in una grande caserma per salvaguardare gli interessi dei padroni, delle banche, dei razzisti.
Le nostre vite valgono più dei loro profitti!

Centro Sociale Magazzino47
Kollettivo Studenti in Lotta
Sinistra Critica Brescia

NO A LICENZIAMENTI E RISTRUTTURAZIONI, CONTRO IL GOVERNO MONTI, SOSTENIAMO LO SCIOPERO DELL'USB!

A Milano - per chi non potesse scendere alla manifestazione di Roma - Venerdì 27 gennaio presidio in piazza Duca d'Aosta (Staz. Centrale) dalle 8.30 alle 12.30

Il governo Monti indossa guanti bianchi, ma impugna il machete per colpire fino in fondo le classi popolari, trasferendo, come prima e più di prima, la ricchezza prodotta da chi lavora ai profitti della grande borghesia finanziaria e industriale.

Se il governo del padrone Berlusconi aveva massacrato i lavoratori con i tagli della spesa pubblica, dei servizi sociali, dei diritti, delle pensioni e dei salari, il governo Monti fa piazza pulita di quel poco che restava con il massacro finale delle pensioni, la privatizzazione dei servizi. con le tasse dirette e indirette (2.000 euro all’anno di costo in più per ogni famiglia),
Monti massacra non solo la classe lavoratrice, ma le classi medio basse con misure che peggiorano la qualità del loro lavoro e dei loro redditi, introducendo in tutti i settori la giungla capitalista: tutti contro tutti. “Dividi e dominerai” dicevano gli antichi romani: è quello che fa Monti per garantire le rendite alla classe padronale.
Il governo ha ora lanciato l’ultimo attacco ai diritti dei lavoratori: la ministra Fornero imbroglia le carte ma gli obbiettivi finali sono: cancellare o aggirare l’articolo 18 (un sacrosanto elemento di civiltà sociale), ridurre le tutele garantite dalla cassa integrazione, deresponsabilizzare le aziende che ristrutturano della sorte futura dei loro dipendenti, lasciati a se stessi, o, nel migliore dei casi, a un miserevole sussidio di disoccupazione.
Nella recessione economica in cui stiamo precipitando, si vuole dare ai padroni, mano libera sull’uso della manodopera, regalando loro la piena libertà di licenziare, ristrutturare, chiudere le aziende, senza sottostare a nessuna regola.

In questo quadro non si capisce che cosa vadano a trattare le tre confederazioni sindacali, se non la svendita degli ultimi diritti; vanno alla trattativa col cappello in mano senza chiamare all’unità e alla lotta, i lavoratori.
Per non parlare della Fiat dove Marchionne ha gettato l’ultima maschera: la Fiat andrà negli USA e l’unica cosa certa è un altro anno di cassa integrazione e zero produzione per Mirafiori; il contratto nazionale di lavoro per il comparto dell’auto non c’è più e la Fiom e i sindacati di base sono messi fuori dalla fabbrica, con l’avallo di tutte le grandi forze politiche, del governo nazionale e di quelli locali (vergogna)!

E’ possibile trovare la forza tutte e tutti insieme per dire:
No al governo dei padroni, No alla Confindustria. No alla propaganda martellante e falsa dei giornali. No alle forze politiche e sindacali che legano le mani ai lavoratori.
o SI’ alla lotta unitaria di tutte le categorie, di tutti settori sociali colpiti dall’aggressione del governo.
o SI’ alla costruzione di uno sciopero generale per difendere: pensione, salari, diritti, servizi pubblici, sanità e scuola per tutti e un vero contratto nazionale.
o SI’ ai diritti sindacali, sì ai sindacati veri in fabbrica e non agli strapuntini dei padroni.
Per questo Sinistra Critica sostiene
lo sciopero e la manifestazione nazionale dell’Unione sindacale di base del 27 gennaio e invita le lavoratrici e i lavoratori a parteciparvi;
la manifestazione nazionale dell’11 febbraio della Fiom e le iniziative si sciopero che questa federazione organizza nel prossimo periodo.

giovedì 5 gennaio 2012

NO ALLA REPRESSIONE. SOLIDARIETA' ALLE/AI COMPAGNE/I DI BRESCIA

Ieri mattina alle ore 6,00 agenti della DIGOS e della squadra mobile, mandato della procura alla mano, hanno perquisito le abitazioni di 5 attivisti del movimento bresciano - 3 studenti medi appartenenti al Kollettivo Studenti in Lotta, 1 attivista del centro sociale Magazzino 47 ed un dirigente di Sinistra Critica e collaboratore di Radio Onda d'Urto.

Il mandato di perquisizione dice testualmente: “poichè i soggetti in questione, con particolare riferimento a …...., sono tra i fomentatori dei disordini che si stanno verificando a Brescia, anche con riferimento alla nota vicenda dello sfratto del Magazzino47, sono da ritenere socialmente pericolosi e, quindi vi è fondato motivo di ritenere che questi possano occultare armi da utilizzare nelle manifestazioni che si prevedono anche in merito alla contestazione alla manovra economica del governo.....” (sottolineature nostre).
Alla fine sono sono stati sequestrati pericolosissimi computer, macchine fotografiche, videocamere, telefoni cellulari, caschi da motociclista e da sci, pompe di bicicletta, adesivi. E la Questura ha vantato i «risultati positivi" delle perquisizioni, che avrebbero raggiunto gli obiettivi prefissati - affermazioni che in alcuni organi di stampa hanno portato a parlare di «armi ritrovate".
Alla gravità dell'episodio si aggiunge il vergognoso ripristino di terminologie e pratiche già viste diverse volte nel nostro paese: ancora dobbiamo sentire parlare di «pericolosità sociale» di militanti politici conosciuti e che agiscono pubblicamente e in movimenti collettivi? Ancora dobbiamo sopportare la provocazione della criminalizzazione di ogni comportamento di opposizione radicale, tirando fuori dal cappello la «possibile» occultazione di armi?
Equiparare manifestazioni di massa ed azioni dimostrative, per quanto militanti e radicali, con l'organizzazione di manifestazioni armate, (insurrezionali???) sembrerebbe una follia, ma è una follia estremamente pericolosa. L'isteria repressiva che sembra aver colpito negli ultimi mesi le “forze dell'ordine” a Brescia (con la copertura di alcuni magistrati, non si capisce se insipienti o complici) sta assumendo caratteristiche di vera e propria “caccia alle streghe” - e sembra caratterizzare una sperimentazione di una gestione dell'ordine pubblico già cara al ministro Maroni e che oggi continua contro migranti e attivisti politici e sociali .
L'obiettivo, oltre colpire “i sobillatori di disordini” (altro uso del linguaggio che dimostra il feedback mussoliniano dei nostri eroi in uniforme) punta in realtà a schiacciare, con una specie di “repressione preventiva” che è un mostro giuridico ogni volontà di ribellione contro l'ingiustizia sociale.
Di fronte alla volontà del governo Monti-Napolitano di far pagare la crisi a lavoratrici e lavoratori, studenti, pensionate/i e migranti per salvaguardare i profitti e le rendite di banchieri e capitalisti - politiche che in molte città si sposano con la chiusura di spazi sociali e culturali - è facile prevedere che nelle prossime settimane aumentino le proteste e le iniziative di opposizione politica e sociale da parte di quegli stessi soggetti colpiti dalle politiche di austerità: per questo sembra saggio ai cultori dell'emergenza tuonare contro i rischi di «tensioni sociali" e predisporsi a mostrare da subito il manganello, per scoraggiare qualsiasi velleità di resistenza.
Non ci faremo intimidire e continueremo la nostra lotta perché, come recita il nostro slogan di “sovversivi-sobillatori”, la nostra vita vale più dei vostri profitti.
L'Esecutivo Nazionale di Sinistra Critica esprime la propria solidarietà e sostegno alle/ai compagne/i colpiti da questa insensata repressione, e insieme a loro risponderà in maniera ferma e pacifica alla provocazione, sul piano legale e politico.

Esecutivo Nazionale Sinistra Critica