mercoledì 26 ottobre 2011

Tutte/i a Nizza contro il G20!

“Les peuples d’abord. Pas la finance!”. Potremmo tradurlo in maniera un po’ libera: le nostre vite valgono più della loro finanza.
Questo slogan – che esprime un sentimento anticapitalista sempre più diffuso di fronte alla crisi, in Europa e non solo – è l’invito della coalizione francese “Collectif national contre G8/G20” per essere tutte/i a Nizza/Cannes dal 1 al 4 novembre 2011 in occasione del vertice dei G20 (che si terrà dal 3 al 5 novembre al resort Riviera a Cannes).

I mesi scorsi sono stati caratterizzati dalle proteste e dalle rivolte in diversi paesi europei e da vere e proprie rivoluzioni nei paesi arabi; mobilitazioni che hanno messo in luce – nell’evidente diversità dei contesti – l’esistenza di una diffusa consapevolezza dell’intollerabilità del sistema economico e politico in cui viviamo e una forte insofferenza per la gestione della crisi da parte dei vecchi e nuovi padroni del mondo, che scaricano il costo della loro crisi sui poveri, su lavoratrici e lavoratori, sulle giovani generazioni a cui viene negato un futuro, su interi popoli.
La crisi economico-finanziaria naturalmente colpisce soprattutto i paesi più poveri, ma le conseguenze sono drammatiche anche nei paesi industrializzati. Di fronte a questo le scelte politiche dei governi – che hanno privilegiato il salvataggio del settore finanziario e bancario - si sono incentrate esclusivamente su misure di austerità, e un rilancio di misure che sono già all’origine dell’impoverimento di lavoratrici e lavoratori e...

martedì 18 ottobre 2011

Il nodo è l'autodeterminazione dei movimenti

Comunicato sui fatti del 15 ottobre

Si possono utilizzare sguardi e criteri diversi per descrivere quello che è accaduto a Roma il 15 ottobre e posizionarsi di fronte agli accadimenti. A noi interessa poco il dibattito sui “violenti” o sul “complotto”, sui “cattivi” a cui si contrappongono i “buoni”. Il nostro sguardo e il nostro punto di vista si colloca decisamente dentro al movimento che vogliamo costruire e si preoccupa delle sue potenzialità, della sua crescita, della sua efficacia e, soprattutto, della sua possibilità di decidere democraticamente. Di autodeterminarsi. Questo è il punto che vogliamo mettere al centro di questa riflessione perché, allo stesso tempo, questa possibilità è la grande sconfitta della giornata del 15 ottobre.
1) Le potenzialità del 15 ottobre sono evidenti dai numeri di una manifestazione...

mercoledì 12 ottobre 2011

PULLMAN per ROMA

Sabato 15 ottobre TUTTI e TUTTE a ROMA!

PULLMAN!!!
- Bisogna prenotarsi (al volo!) al: 333 466 51 07

ANDATA:
partenza venerdi' ore 23.45 piazzale Loreto vicino all'Upim

RITORNO (A) sabato sera:
partenza Roma, arrivo a Milano sempre in Loreto Domenica mattina in orario utile per utilizzare il metro'

RITORNO (B) domenica pomeriggio
per poter partecipare ad una possibile/probabile “accampata” o comunque iniziativa permanente:
partenza domenica pomeriggio da Roma, arrivo a Milano verso le 23.00 sempre di domenica

COSTO:
Disoccupati/studenti E. 15/20
Lavoratori E. 30/35
(il range di prezzo è per permettere a tutti di partecipare, chi può paga la tariffa più alta)


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Per chi non puo' venire a Roma ma vorrebbe può sottoscrivere per coprire le spese:

Conto 1689965 intestato a
Sinistra Critica Banca Popolare Emilia Romagna-agenzia 10
Codice Iban: IT92B0538701609000001689965
Causale: 15 ottobre

venerdì 7 ottobre 2011

8 ottobre 2001 – 8 ottobre 2011 - Dieci anni di bombardamenti e occupazione in Afghanistan

PRESIDIO A MILANO -
SABATO 8 OTTOBRE ORE 16.00
P. CORDUSIO - ANG. MERCANTI
Sarà presente Sameer del partito democratico afghano Hambastagi (della Solidarietà)

Nel decimo anniversario dei bombardamenti USA/NATO sull’Afghanistan, il Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane (CISDA) denuncia il bilancio fallimentare della missione internazionale in Afghanistan.
L’8 ottobre 2001, a seguito del tragico evento dell’11 settembre, gli USA e i loro alleati iniziano l’occupazione dell’Afghanistan con pesanti bombardamenti con il pretesto di “sconfiggere il terrorismo”, abbattere il regime dei talebani responsabili di aver sostenuto Bin Laden, riportare la democrazia, liberare le donne, ricostruire un paese già devastato da 20 anni di guerra.
Gli USA scelgono di sfruttare sul terreno le milizie dell’Alleanza del Nord, gruppi di fondamentalisti islamici responsabili della guerra civile del 1992-1996 che ha devastato l’Afghanistan, facendo perdere la vita a 70.000 persone nella sola Kabul; gli stessi criminali di guerra già sostenuti, con grossi finanziamenti e forniture di armi, per cacciare le armate sovietiche che avevano occupato il paese nel 1979.
Quando cade il regime talebano, la comunità internazionale...

giovedì 6 ottobre 2011

NON PAGHIAMO NOI IL LORO DEBITO!

Verso la manifestazione nazionale del 15 ottore

Il debito pubblico oggi è il pretesto per giustificare un assalto senza precedenti al welfare europeo, ai diritti dei lavoratori, alla spesa sociale. Come avvenne all’inizio degli anni ‘80 nei confronti dei paesi del Sud del mondo che furono oggetto di “piani di aggiustamento strutturale” da parte del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale con uno spaventoso trasferimento di risorse dai popoli più poveri ai forzieri delle banche più ricche del mondo capitalista, anche oggi si sta realizzando un meccanismo analogo. Lo scoppio della crisi nel 2007-2008 ha trasferito un enorme debito privato ai debiti pubblici e oggi il conto viene fatto pagare al pubblico impiego, ai lavoratori, ai servizi sociali, ai diritti del lavoro. Il caso della manovra di agosto del governo Berlusconi è più che esplicito. Oggi i piani di aggiustamento strutturale in Europa sono portati avanti da una nuova “troika”: il Fondo monetario con l’ausilio determinante di Commissione europea e Banca centrale europea propongono dappertutto, in Grecia come in Spagna, in Portogallo come in Italia, le stesse ricette. Riduzione dei salari pubblici, licenziamenti o blocco del turn over, allungamento dell’età pensionistica, privatizzazioni.

Il motivo, chiaramente, è sempre lo stesso: non è possibile sostenere un deficit crescente del bilancio statale né un peso eccessivo dell’indebitamento pubblico. Eppure...

mercoledì 5 ottobre 2011

Novaceta, la lotta nell’impasse

Cronaca dalla Prefettura di Milano 
di Mario De Luca*

In data 4 ottobre si è avuto un ulteriore incontro presso la Prefettura di Milano a cui hanno partecipato le OO.SS., il comune di Magenta, rappresentato da Simone Gelli, la proprietà Unicredit , il curatore fallimentare ed il Comitato Magentino Dignità e Lavoro con Mario De Luca.