venerdì 28 gennaio 2011

L'ONDA DEL NO ALLA FIAT SI ESTENDE A TUTTO IL PAESE

Sono state decine di migliaia le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici scesi in piazza nella giornata nazionale di sciopero decisa dalla Fiom in risposta all'attacco concentrico dei padroni e del governo, a partire dalla violenta aggressione dell'amministratore delegato della Fiat Marchionne ai diritti e alle condizioni di vita di chi lavora.

I No di Pomigliano prima e quelli ancor più consistenti di Mirafiori poi sono stati il segnale che opporsi alla guerra di classe è possibile e che vale la pena di provarci sul serio, nonostante l'isolamento pauroso in cui i metalmeccanici sono stati relegati dall'insieme dello schieramento politico istituzionale e dai sindacati complici. E da una Cgil che, se non ha potuto chiedere la testa del gruppo dirigente di categoria per lo straordinario risultato del voto alla Fiat, ha fatto di tutto per impedire una risposta generale a un attacco che riguarda l'insieme del mondo del lavoro. Anzi, di fronte alla sacrosanta richiesta di sciopero generale reclamata ancora una volta a gran voce da tutti i cortei, ha persino replicato formalmente che lo sciopero non si decide in piazza! ...

mercoledì 19 gennaio 2011

Dopo la straordinaria resistenza alla FIAT - GENERALIZZIAMO LO SCIOPERO DEL 28 GENNAIO

Marchionne - con il sostegno del padronato italiano, del governo, dei sindacati complici e di gran parte dei partiti di maggioranza e di opposizione in parlamento - ha scatenato la guerra contro i lavoratori e le lavoratrici, per togliere loro diritti e contratto nazionale. Gli operai sulle linee di produzione della FIAT in maggioranza hanno risposto NO al ricatto, sfiorando la maggioranza assoluta nel referendum del 14 gennaio tra tutti i dipendenti.

I padroni vogliono tornare alla schiavitù del lavoro dell’800, Berlusconi e il suo governo lo stanno definendo per legge in tutti i settori di lavoro privato e pubblico: licenziamenti più facili, blocco dei salari per 4 anni nel pubblico impiego, precarietà che priva di futuro un’intera generazione, lavoro in catena di montaggio fino a 10 ore al giorno, aumento dell’età pensionabile, malattia non pagata, demolizione di scuola e università pubbliche. Mentre Lorsignori aumentano i profitti, evadono le tasse legalmente e si concedono stipendi miliardari!

DOBBIAMO BLOCCARE QUESTO ATTACCO UNENDO LE FORZE

giovedì 6 gennaio 2011

"Le Relazioni Pericolose"

Lunedì 10 gennaio, alle 21.00 in via Varchi 3
(zona p.le Lugano, tram 2 - filobus 90-91-92 - Passante Bovisa)

"Le relazioni pericolose: matrimoni e divorzi tra femminismo e marxismo"
Incontro con Cinzia Arruzza - autrice del libro (Edizioni Alegre)

Il femminismo ha modificato le società moderne permettendo alle donne di conquistare diritti e partecipare alla vita politica. Nel corso della sua storia si è incontrato e scontrato con la cultura della sinistra a cominciare dal marxismo. Il libro analizza i matrimoni e i divorzi tra questi due pensieri e le risposte divergenti offerte nel corso della storia dalle teoriche femministe: si è tentato di fare dell'oppressione di genere un'estensione del rapporto di sfruttamento, di leggere i rapporti tra uomini e donne in termini di antagonismo di classe, o ancora di affermare la priorità dell'oppressione patriarcale rispetto allo sfruttamento capitalista.
L'autrice propone di superare la vecchia dialettica delle "priorità", analizzando la trasformazione delle logiche patriarcali durante il capitalismo e individuando gli intrecci tra rapporti di sfruttamento, dominio e oppressione.

L'incontro sarà un'occasione per approfondire i temi del libro e il senso della scelta di Sinistra Critica di insistere a scrivere sulle proprie bandiere "comunista, femminista, ecologista"

sabato 1 gennaio 2011

CALIPARI, IL DOPPIO GIOCO DI GIANNI LETTA di Gigi Malabarba

Addolora, e come potrebbe essere diversamente, leggere nero su bianco nel cablo dell'ambasciatore Mel Sembler che quello che si è pensato al momento della pubblicazione del rapporto dei commissari italiani Campregher e Ragaglini sull'omicidio dell'agente del Sismi Nicola Calipari in Iraq, era effettivamente stato concordato tra il governo di Roma e quello di Washington. Addolora, e in primo luogo chi è stato colpito direttamente come Rosa Villecco e Giuliana Sgrena. Ma purtroppo non stupisce affatto.