martedì 28 luglio 2009

Una prima vittoria

Il Parco “ex Pozzi” di Corsico ritorna a vivere

Con apposita sentenza il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha sospeso gli effetti dell'ordinanza con cui l'Amministrazione Comunale di Corsico aveva disposto la chiusura per tre mesi (dal 14 Luglio al 14 Ottobre 2009) del locale di ristoro e aggregazione “Ghiringuito Blanco Café”, da qualche anno insediato proprio all'interno del parco cittadino sorto nell'area “ex Pozzi”, lungo il Naviglio Grande.

Il pericolo di desertificazione, nel territorio corsichese, degli spazi sociali, culturali e di intrattenimento per giovani e meno giovani, nel nome di una crescente intolleranza verso tutto ciò che non è omologazione e controllo, e di possibili abboccamenti con aree socio-politiche oscurantiste e confessionali, ma sempre attente agli affari ed alla produzione di “opere” in buona “compagnia”, è stato per il momento scongiurato.

Il Blanco riapre. Ritorna la principale attrazione locale per cittadini di tutte le fasce di età. Insieme ad essa riprende il presidio “naturale” (non quello delle “ronde”, di ogni sorta e colore) del territorio da parte dei cittadini stessi, presenti fino a tarda sera lungo il tratto corsichese del Naviglio.

L'organizzazione Sinistra Critica, che da subito si era mobilitata per respingere l'ordinanza sindacale e, soprattutto, la logica di spoliazione e di cedimento all'intolleranza cui questa si ispirava, saluta con estrema soddisfazione questa ritorno.

Contestualmente comunica che la manifestazione di protesta indetta per Sabato 25 Luglio 2009, presso la Fontana dell'Incontro di Via Cavour, a Corsico, è stata sospesa e sostituita con una festa di “rinascita” del “Blanco”, che si terrà proprio presso il parco “ex Pozzi” di Corsico, sull'Alzaia del Naviglio Grande, nella stessa giornata ed alla medesima ora (18.00) della prevista manifestazione.

Insieme potremo festeggiare in compagnia di ottimi musicisti, assaporando una squisita fetta d'anguria, senza privarci dell'opportunità di discutere su quanto è avvenuto, sta avvenendo e potrebbe ancora avvenire in difetto di vigilanza attiva.

La stessa vigilanza che Sinistra Critica si impegna a mantenere viva nel tempo, proprio per scongiurare eventuali rigurgiti di intolleranza, di esclusione e di discriminazione.

Sinistra Critica Sud-Ovest

giovedì 23 luglio 2009

PRESIDIO PER DIFENDERE GLI SPAZI AGGREGATIVI

SABATO 25 Luglio 2009 – ore 18.00
presso la Fontana dell’Incontro in Via Cavour a Corsico

Ogni programma elettorale, comunale, regionale, nazionale, contiene un forte impegno a favore dei giovani, delle loro esigenze, dei loro luoghi di ritrovo….
Passate le elezioni, si ritorna alla cruda realtà: limitazioni, divieti, chiusure di spazi...
E così, oltre a ricacciare i nostri cittadini, giovani e meno giovani, fuori dal territorio, si rendono le nostre città più spoglie, più deserte, meno vissute e quindi meno presidiate.
Alla faccia della sicurezza ! E allora: ronde padane, camicie verdi e berretti neri…!
Anche l’Amministrazione Comunale di Corsico, città che si dice aperta alla cultura, all’associazionismo ed all’aggregazione giovanile, non fa eccezione a questa regola.
Cedendo alle pressioni di una minoranza di cittadini (o strumentalizzando tali pressioni?) ha disposto, a partire dal 14 Luglio, la chiusura per tre mesi del Chiringuito Blanco Cafè, da qualche anno radicato nel tessuto cittadino e apprezzato, per l'offerta di intrattenimento diurno e serale, da giovani e meno giovani di Corsico e dintorni.
Le motivazioni della sanzione (isolati episodi di sforamento dei livelli di rumore consentiti e dell’orario di chiusura) non ci convincono, sia per la sproporzione tra “delitto” e “pena”, sia per il sospetto interesse di operatori locali, in palese difficoltà nel gestire la propria offerta commerciale, ricreativa e culturale. Per queste ragioni
DICIAMO NO alla chiusura del Chiringuito Blanco Cafè
DICIAMO NO all’impoverimento dell’offerta socio-ricreativa del territorio
DICIAMO NO al conseguente licenziamento di alcuni giovani operatori del Blanco
DICIAMO NO all’abbandono del nostro ambito territoriale a ronde di qualsiasi tipo
DICIAMO NO all’intolleranza verso chiunque sia percepito come “diverso”
DICIAMO NO ad “inciuci” politico-amministrativi che svendono cultura e sociale

Per tutti questi motivi SINISTRA CRITICA invita quanti non si rassegnano a subire le ingiustizie e le vessazioni dei potenti di turno a partecipare al presidio indetto per
SABATO 25 Luglio 2009 – ore 18.00
presso la Fontana dell’Incontro in Via Cavour a Corsico
Potremo discuterne, ascoltando buona musica e sorseggiando un aperitivo in piazza
Sinistra Critica Sud-Ovest

venerdì 17 luglio 2009

NO ALLA CHIUSURA DELLA ESAB

I dipendenti della ESAB di Mesero sono 143, per 85 di questi è stata aperta la procedura di mobilità, le figure professionali interessate sono: gli addetti alla produzione, tutte le figure impiegatizie che lavorano per la produzione, e gli addetti al magazzino.
La procedura è stata aperta il 22 giugno 2009 e dovrà concludersi il 05 settembre 2009.
La Charter, un fondo inglese proprietario della Esab ha deciso la chiusura dello stabilimento di Mesero per realizzare una speculazione sull'area vendendola ad un valore triplo di quello indicato a bilancio.

L'area è stata probabilmente venduta prima ancora di aprire la procedura di mobilità come ha dichiarato il direttore internazionale degli stabilimenti al tavolo delle trattative martedì 30 giugno, rispondendo a precisa domanda. Di conseguenza tutte le altre affermazioni sul piano sono pure fandonie per nascondere il fatto gravissimo che un centinaio di famiglie vengono buttate in mezzo alla strada per pagare i dividendi agli azionisti e tenere alto il valore delle azioni.
Il piano aziendale prevede il trasferimento delle produzioni nei paesi dell'est Europa, e l'apertura di tre grandi centri di vendita in Italia, Belgio, e Rep. Ceca, con lo smantellamento dello stabilimento Meserese.
La Esab nasce in Svezia nel 1904, nel 1994 viene acquisita dalla CHARTER.
A Mesero lo stabilimento è produttivo dal 1935 nel centro paese, nel 1979 si è trasferita in via Mattei; occupa un'area di 77000 metri quadri, quest'ultima ha un valore in bilancio di circa 5 milioni di euro, dopo la nuova viabilità il valore è aumentato a 13 milioni di euro.
La Esab produce elettrodi e filo per saldatura, MIG, MAG, Filo per saldatura ad arco sommerso, e macchinari per saldatura.
In Italia il fatturato della ESAB è di 100milioni di euro, con un utile di 10milioni, il fatturato totale del gruppo è 1400milioni di euro, pari al 12% del mercato, il 49% del fatturato è prodotto in Europa. Nello stabilimento di Mesero si producono 8000 tonnellate di elettrodi, 11000 tonnellate di filo, su un mercato globale di 180000 tonnellate.
La Esab ha circa 29 stabilimenti di produzioni con 9000 dipendenti in tutto il mondo, Europa ( Bulgaria, Romania, Cecoslovacchia, Polonia); Russia, India, Cina, Nord e sud America,

CONTRO I LICENZIAMENTI E LA LIQUIDAZIONE DELLA FABBRICA
MANIFESTAZIONE CITTADINA A MESERO
Sabato 18 luglio ore 9,30
I cittadini e le istituzioni del territorio sono invitati, concentramento alla Esab, via Mattei,24

martedì 7 luglio 2009

Milano si mobilita: 8 luglio manifestazione contro il G8


Milano si mobilita contro il G8 e a sostegno delle popolazioni abruzzesi
Manifestazione mercoledì 8 luglio
ore 18.00 Largo Carrobbio (via Torino)

Sinistra Critica aderisce e partecipa


A 3 mesi dal terremoto che ha devastato il territorio dell'Aquila e della sua provincia, gli sciacalli del G8 si apprestano all’ennesima autocelebrazione sulle macerie. Hanno arrogantemente scelto l’Aquila come sede per riaffermare il proprio credo; neoliberismo, profitto, diritti negati. Chi ha causato la crisi che poi vuol far pagare a noi, chi crea le condizioni in cui sguazzano speculatori e costruttori che costruiscono le case di sabbia, vuole oggi sfruttare il terremoto per l’ennesimo banchetto, per dare l’esempio, per negare diritti e reprimere chi si oppone.

In questi tre mesi la popolazione abruzzese sta sperimentando sulla propria pelle le dottrine della “Shock economy”; si è trovata a dover fronteggiare conseguenze ben più disastrose delle case crollate: quel terremoto sociale che è stata la gestione dei campi, affidata a una Protezione Civile prepotente e a una militarizzazione estrema dei territori, che sono andate ad affiancarsi a quel modo sempre, scientemente, "pasticcione" con cui si vuole (non) affrontare le emergenze in Italia. Quello stesso modo con cui era stata edificata una città in una zona ad elevatissimo rischio sismico, sbriciolatasi in una notte sola.

La speculazione edilizia e sociale che ha prodotto questi mostri, si sta preparando a fare dei territori d'Abruzzo la propria fonte di profitto: il gran galà della ricostruzione, da pochi giorni divenuto legge, avrà la sua passerella d'avvio nel g8 dell'Aquila. Le case non ci sono, rovine e macerie ovunque ma per il g8 si lavora giorno e notte.

In questi mesi, però, i territori terremotati hanno mostrato anche virtuose forme di autorganizzazione, soggetti realmente resistenti all'invasione post-sisma come la rete di Epicentro Solidale, i comitati sorti spontaneamente nei vari campi, e ovviamente l'assemblea No g8. E da loro giunge l’appello e la richiesta a non lasciarli soli nelle loro rivendicazioni e nel conflitto che è destinato a diventare ancora più forte in autunno, complice il freddo e, soprattutto, l’onda lunga della crisi economica e finanziaria. E il g8 è l’occasione per dare voce e visibilità alle loro richieste: 100% ricostruzione, 100% trasparenza, 100% partecipazione.
Convinti che la collaborazione tra le forme di resistenza sui territori sia fondamentale e facendo nostre le parole d’ordine che arrivano dall’Aquila, vorremmo che anche dalla metropoli milanese, che la speculazione territoriale la conosce fin troppo bene e ancora di più ne conoscerà negli anni che la separano dal "suo terremoto" chiamato Expo 2015, giungessero forme di solidarietà attiva e di mobilitazione. Forme che attraversino le iniziative che saranno messe in campo per arginare l'invasione del g8 ma che proseguano al fianco di quei progetti che si svilupperanno nei mesi della ricostruzione.

Per questo chiediamo al movimento milanese di uscire dal silenzio, di tornare nelle piazze e di creare conflitto, Milano non può astenersi dall’appoggiare la lotta della popolazione abruzzese, e invitiamo tutt* a fare partire questo percorso da subito a costruire un primo momento di mobilitazione il prossimo 8 luglio, giornata di azione nei territori contro il g8, per ribadire:

Noi non pagheremo la vostra crisi
No alla privatizzazione e alla militarizzazione dei territori
No a Expo e alle grandi opere
Soldi per l’Abruzzo: 100%ricostruzione, 100% trasparenza, 100% partecipazione
Welfare metropolitano, diritti, autodeterminazione dei territori

Appuntamento mercoledì 8 luglio ore 18 l.go Carrobbio

E venerdì 10 luglio ore 14 stazione FS di Paganica (AQ), corteo nazionale No G8

Assemblea milanese contro il G8
Le compagne e i compagni di Milano
Comitati riscossa – rete di appoggio e solidarietà con la popolazione abruzzese
Comitato no expo