giovedì 28 maggio 2009

Video presentazione di Sinistra Critica Milano

Destra, sinistra e il business degli inceneritori

(Pubblicato il 28 maggio su "il manifesto" pagina milanese)

Con la costituzione, avvenuta qualche giorno fa, di Anema, società partecipata dal consorzio Co.Re e da Asam (della provincia di Milano), è ripartita la corsa alla costruzione di un nuovo inceneritore nel territorio della provincia di Milano.

La società Anema (Azienda Nord Est Milano Ambiente) ha infatti come unico obiettivo la costruzione di un nuovo inceneritore nel nord Milano, in sostituzione di quello oggi esistente sul territorio di Sesto. Questa è una scelta voluta principalmente dal presidente Penati e dal sindaco di Sesto S.Giovanni Oldrini, appoggiati dalle loro rispettive maggioranze. Una scelta che esclude dal campo di intervento della società le altre possibilità di trattamento dei rifiuti.

In questi giorni di campagna elettorale abbiamo assistito alle schermaglie tra Penati e Podestà su chi avrebbe meglio gestito la questione dei rifiuti. La realtà è che entrambi propongono la stessa soluzione – nuovi inceneritori – e si dividono solamente sulla gestione del business: Penati vuole costruire un inceneritore nel nord Milano affinché siano i consorzi legati al suo gruppo politico ad approfittarne (magari coinvolgendo A2A per evitare concorrenti), mentre Podestà vuole favorire i suoi sodali del Comune di Milano, alla ricerca spasmodica del loro forno da collocare possibilmente nel Parco Sud.

Scompare, in questa disputa, una verità che pochi sottolineano: il territorio della provincia di Milano non ha bisogno di alcun inceneritore.

Infatti le soluzioni sono a portata di mano, e non è in vista alcuna “emergenza come a Napoli”. Da una parte si può agire sul potenziamento della raccolta differenziata: il Piano Rifiuti provinciale si ferma ad un obiettivo per il 2011 del 52%, quando la Regione Lombardia dichiara possibile arrivare anche al 60% e le direttive europee fissano un obiettivo del 65% per il 2012. Al contrario, ci sono Comuni come Sesto che evitano di raccogliere l’umido proprio per tenere in vita l’inceneritore (e ci è anche toccato sentire consiglieri comunali del Prc che difendevano il nuovo inceneritore perché “meglio delle discariche”, come se le uniche alternative fossero queste!).

Dall’altra parte – mentre in questi mesi la produzione di rifiuti è calata, e così, conseguentemente, la quota eccedente le attuali capacità di smaltimento – non ci sono politiche serie per la riduzione dei rifiuti alla fonte, unica soluzione a lungo termine per una difesa intergrata e complessiva dell’ambiente e della salute delle/dei cittadine/i.

Quando ci siamo opposti al Piano Rifiuti di Penati abbiamo sottolineato quello che comitati sul territorio, associazioni ambientaliste, Medicina democratica e altri continuano a ripetere: costruire nuovi inceneritori è sbagliato e dannoso.

La partita non è chiusa, però – e non è una battaglia solo elettorale, anzi: vanno invece rilanciate le iniziative sul territorio per rendere la vita difficile alle varie aziende “pubbliche”, ai loro ben pagati amministratori, ai loro padrini politici e impedire nuovi scempi sul territorio provinciale – che già dovrà fare i conti con il disastro programmato dell’Expo 2015, con l’avanzata dell’asfalto delle varie autostrade, con gli attacchi al Parco Agricolo Sud Milano.

Piero Maestri – Sinistra Critica Milano

venerdì 15 maggio 2009

Milano è una città per tutte/i quelle/i che ci abitano!



Scarica la tessera in pdf per stamparla -> clicca qui


Comunicato stampa

Questa mattina in Piazzale Cadorna, Sinistra Critica - con il candidato alla presidenza della Provincia di Milano Pietro Maria Maestri e altre/i candidate/i - ha distribuito migliaia di tessere di "accesso garantito" sui trasporti pubblici a tutti i milanesi.
La provocatoria proposta del leghista Salvini non può essere derubricata a semplice "battuta" - come l'ha definita il presidente Berlusconi - ma rappresenta il segnale di come si voglia fare campagna elettorale sulla pelle dei migranti, gareggiando a destra e nel centrosinistra a chi è più duro e fermo contro i migranti stessi.
La Lega Nord ripropone a Milano una logica discriminatoria e razzista che questa città ha già vissuto con l'immigrazione meridionale e anche questa volta non serve a "fermare l'invasione" ma solamente a rendere più precaria e invisile la presenza dei nuovi cittadini.

Sinistra Critica continuerà anche durante la campagne elettorale a insistere nel suo impegno antirazzista e per una città accogliente e aperta, e parteciperà alla manifestazione nazionale "Da che parte stare" (www.dachepartestare.org) il prossimo 23 maggio proprio a Milano.

mercoledì 13 maggio 2009

PIERO MAESTRI - il nostro candidato presidente alla provincia di Milano

Nato nel 1962 a Milano, dove abita (nel quartiere Bovisasca). Laureato in scienze politiche. Lavora come messo notificatore per il comune di Milano, dove è stato delegato nella R.S.U. per il SinCobas (oggi SdL intercategoriale).
Iscritto a Democrazia Proletaria dal 1978 e poi a Rifondazione Comunista dalla sua nascita nel 1991.
Dal dicembre 2007 si separa dal Prc per costituire il movimento politico “Sinistra Critica”.
Antimilitarista da sempre e obiettore di coscienza al servizio militare. Impegnato nel movimento contro la guerra e della solidarietà internazionalista (in particolare con la Palestina - dove è andato molte volte in questi anni per diversi progetti).
E' redattore (volontario e non giornalista) delle riviste "Guerre&Pace" e "Erre".
Consigliere provinciale dal 2004 (eletto nel Prc), ha rappresentato la prima opposizione di sinistra alla Giunta Penati, principalmente sui temi della sicurezza (contro la criminalizzazione dei Rom), della difesa del territorio, del rifiuto degli inceneritori, del No deciso all'Expo2015, del superamento della precarietà del lavoro....

martedì 12 maggio 2009

RESTITUITE IL FISCAL DRAG AI LAVORATORI!!

I giornali di oggi hanno scoperto l'acqua calda: in Italia ci sono i salari più bassi dei paesi industrializzati. Verità conosciuta e ripetuta ormai da anni senza che nessuno faccia nulla.
Perchè il Centrodestra - e in particolare la Lega Nord che si dichiara "partito più votato dagli operai"- che governa questo paese dal 2001 e che parla a sproposito di ridurre le tasse non ha mai neppure restituito il Fiscal drag ai lavoratori? Sono dai 100 ai 200 euro al mese letteralmente rubati dalle buste paga di operai e impiegati, che pagano in più di quanto previsto dalla legge. Poi parlano di 'Roma Ladrona'!
Anche Prodi e il centrosinistra si sono sempre dimenticati di questo furto ai danni di chi lavora quando è stato al governo...
Sinistra Critica, con una proposta di legge popolare attualmente in discussione al Senato, ha chiesto di istituire un salario minimo di 1300 euro, con 1000 euro per tutti i periodi di non lavoro, e proprio l'immediata restituzione del Fiscal drag.
Una misura concreta per allineare i salari italiani a qualli europei.

MA QUALE PAR CONDICIO.....

Il quotidiano "La repubblica" riporta oggi sulle pagine milanesi un'interessante analisi sulle spese (preventivate e ufficiali) della campagna elettorale dei principali candidati alla presidenza della Provincia (lo potete leggere anche online http://milano.repubblica.it/dettaglio/sfida-da-2-milioni-di-euro-per-la-provincia/1637178).
E' l'ennesima dimostrazione dell'inganno della cosiddetta "par condicio": ma quale parità quando ci sono liste che spendono quasi un milione di Euro e chi - come noi - arriva a malapena a 6.000 euro di budget?
Per non parlare della tendenza a cancellare i gruppi minori in ogni modo: dalla sovraesposizione mediatica (i giornali nemmeno sanno cosa sia la par condicio, e le televisioni locali la interpretano solo per gli inviti ai dibattiti) all'attacchinaggio selvaggio con agenzie a pagamento che non rispettano certamente gli spazi consentiti - nascondendo, anche fisicamente, i manifesti di chi perde le serate con il suo impegno militante.

Sarebbe interessante capire meglio da dove arrivano questi soldi e perché queste generose sottoscrizioni. Non crediamo all'amore per la democrazia e nemmeno lo banalizziamo con l'interesse per un posto nemmeno così ben pagato (in termini relativi naturalmente. Il presidente della Provincia prende infatti un indennità lorda di circa 9000 euro mensili: in 5 anni non raggiunge la cifra dei 700 mila euro che spende ufficialmente per la campagna elettorale. Certo, un lavoratore dipendente medio fatica ad arrivare ai 1200 euro mensili....).
E' che anche la tanto vilipesa Provincia fa circolare tanti soldi tra appalti, agenzie, consigli d'amministrazione, contributi alle aziende e così via.
Nelle relazioni tra l'amministrazione e questi enti, agenzie, imprese private risede il vero potere locale. E qualche volta questo potere locale si trova a stretto contatto con la criminalità organizzata: è di pochi giorni fa l'ennesima operazione a Buccinasco che ha portato in carcere esponenti della N'drangeta "il cui primo obiettivo - secondo gli inquirenti - è l'inflitrazione del tessuto politico-amministrativo"
(http://archiviostorico.corriere.it/2009/maggio/20/Buccinasco_arresti_per_mafia_Contatti_co_7_090520064.shtml) Ma le "commissioni antimafia" stentano ad affermarsi negli enti locali: i nostri politici-amministratori sono infatti sempre pronti a blaterare di "sicurezza" quando devono fare un po' di demagogia contro i migranti; diventano improvvisamente garantisti e attenti alle competenze ("la lotta alla mafia spetta alle forze dell'ordine!") quando si tratta della criminalità organizzata e dei suoi rapporti con la politica.

Comunque questo non è uno sfogo e nemmeno una lamentela. Sappiamo chi sono questi signori, conosciamo la loro arroganza, la loro ipocrisia (avete presente quelli che si stracciano le vesti per la "legalità"), la loro totale indifferenza per le regole e le democrazia.
Noi continueremo la nostra campagna elettorale con i pochi strumenti a disposizione e con la presenza nei luoghi della nostra quotidiana iniziativa politica. E invitiamo tutte/i a farlo.
Tra questi -lo ricordiamo - l'importante manifestazione di migranti e antirazzisti "Da che parte stare", sabato 23 maggio dalle ore 14.00 in piazza Duca D'Aosta.
Per l'occasione avremo ancora migliaia delle nostre tessere "accesso garantito", contro ogni razzismo, contro ogni apartheid.

I RIFUGIATI NON DISTURBINO PIU’ IL COMMERCIO MILANESE…

Martedì pomeriggio (11 maggio) a Milano è stata inferta una nuova grave ferita alla libertà e alla democrazia del nostro paese.
La Questura di Milano si è resa infatti protagonista di due provvedimenti gravi e preoccupanti.
In primo luogo ha notificato a quattro rappresentanti dei rifugiati politici del Corno d’Africa – identificati probabilmente come i leaders delle manifestazioni e delle proteste delle scorse settimane – una convocazione per presentarsi davanti alla Commissione Nazionale per il Diritto d’Asilo a Roma e un avviso sull’avvio per loro del procedimento di revoca dello status di rifugiato politico.
Un ricatto verso i rifugiati, minacciati in questo modo di espulsine – magari rimandandoli nei loro paesi o in qualche campo profughi ai confini degli stessi, dove già si trovano i famigliari di qualcuno di loro.
Un avvertimento decisamente non velato: chi protesta e rivendica i diritti sanciti dalle norme internazionali non ha diritto alla “nostra accoglienza”

Il secondo provvedimento riguarda i rifugiati ma va oltre: il Questore ha infatti negato ai rappresentanti del “Comitato milanese di supporto ai rifugiati politici” un percorso di corteo che passasse per il centro di Milano. Motivo? Perché il corteo sarebbe stato partecipato da quei rifugiati che nei giorni scorsi si sono resi protagonisti di troppe manifestazioni, gli stessi “che hanno sempre tenuto comportamenti incostanti e scarsamente collaborativi con le Forze dell’Ordine e con le Istituzioni” (in realtà non è proprio facile essere collaborativi con chi ti accoglie con dormitori o manganelli…). Pensate che tali comportamenti hanno creato “turbative all’ordine pubblico e al sistema cittadino dei trasporti, per le quali sono pervenute telefonate e lettere di protesta dai cittadini, dall’Unione commercianti di Milano e dall’Assessorato regionale per il commercio”. E i commercianti “hanno addirittura prospettato di attuare contro-iniziative…”.

Ancora una volta si sperimentano sui migranti – in questo caso sui rifugiati – politiche repressive che riguarderanno tutte e tutti noi.
La Direttiva Maroni che proibirebbe di manifestare in alcune aree “sensibili” nasce dalle preghiere dei manifestanti contro il massacro di Gaza in piazza Duomo. Oggi viene anticipata l’applicazione di quella direttiva e scopriamo che tra le aree sensibili rientrano i luoghi della più importante religione milanese, il commercio.
Non è possibile accettare questi divieti; non è possibile lasciare i rifugiati soli ad affrontare le pressioni che li vogliono sottomessi e silenziosi.
In questi giorni ci saranno manifestazioni contro l’infame “pacchetto sicurezza” in votazione in Parlamento. Speriamo che la Milano democratica alzi la sua voce per protestare contro questi divieti e per evitare che la città si trasformi in quello che vorrebbero i Salvini e i Berlusconi.


Pietro Maestri – Sinistra Critica

Tribune in TV

Sinistra Critica parteciperà alle seguenti tribune elettorali:

* Rai 3 giovedì 04 giugno dalle 8.00 alle 8.45

* Odeon/TeleReporter 3 giovedì 04 giugno dalle 23.15

mercoledì 6 maggio 2009

PRESENTATA LA LISTA DI SINISTRA CRITICA

Questa mattina alle 8.00 i nostri mattinieri rappresentanti hanno consegnato alla Corte d'Appello di Milano la lista di Sinistra Critica per le elezioni provinciali del 6/7 giugno, con le 1400 firme necessarie.
La lista, con Pietro Maria Maestri (detto Piero) candidato presidente, presenta candidate/i in tutti i 45 collegi e rappresenta una scelta politica importante. Abbiamo presentato un programma elettorale chiaro e leggibile, che vuole rappresentare le ragioni e una sorta di "carta d'identità" della lista.

Un'occasione per conoscerci sarà Domenica 10 maggio, dalle 17 alle 20 in piazza del Cannone a Milano (dietro al Castello Sforzesco), dove ci sarà un Aperitivo/incontro pubblico (con Musica(*)-Sangria-pizzette, frizzi e lazzi), per festeggiare e sostenere la consegna di più di 70.000 firme per la proposta di legge popolare che chiede, fra l'altro, il Salario Minimo a 1300 euro (tutte le info su http://www.51000.it/), che è anche la prima legge di sinistra presentata in questa legislatura, fare il punto sulla situazione e decidere le iniziative di pressione affinche' la legge venga votata dal parlamento.
E soprattutto per presentare alla stampa la lista di Sinistra Critica per le elezioni provinciali.

(*)Si esibiranno Simona Pet - D.J. e Nelson Rodriguez, vecchia/nuova "trova"/canti popolari - Cuba)

I cassintegrati poliziotti del candidato Penati

In vista delle elezioni del 6/7 giugno, il presidente uscente – che ripropone la sua candidatura – Filippo Penati aumenta notevolmente la sua produzione di comunicati stampa, dichiarazioni, esternazioni – tanto da non riuscire più a stargli dietro.
Ci permettiamo questa volta un commento alle sue trovate di martedì 5 maggio, che comprendono un comunicato stampa, una lettera al ministro Maroni (impegnato in questi giorni a far approvare il suo infame “pacchetto sicurezza” contro i migranti) e una proposta di “Protocollo d’intesa per l'utilizzo di 100 lavoratori socialmente utili presso la Questura di Milano” (potete trovare il tutto su www.provincia.milano.it/scopronews/comunicati_stampa/index.html?id=11817).

Due sono in particolare le “chicche”: da una parte la proposta di utilizzare 100 cassintegrati (a cui verrebbe integrato il redito dalla Provincia) in lavori amministrativi presso la Questura di Milano per liberare poliziotti da mandare sulle strade; dall’altra la critica “da destra”al Comune di Milano che sembrerebbe voler utilizzare parte di un fondo di 10 milioni di euro per sostenere l’accesso al lavoro e alla casa di Rom che “rispettino il patto di legalità”.

Vogliamo allora esprimere alcune brevi considerazioni:

* è certamente vero che agenti di polizia sono impegnati in lavori amministrativi che potrebbero essere svolti da personale amministrativo: e allora perché non si fanno concorsi per assumere questo personale? Perché la Provincia deve tappare i buchi del ministero che potrebbe invece creare nuovi posti di lavoro stabili?

* gli agenti di polizia svolgono compiti amministrativi anche perché vi è una scelta politica di affidare alle Questure compiti che dovrebbero invece essere loro sottratti: in particolare il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno deve essere trasferito ai Comuni;

* se la Provincia ha le risorse per integrare il reddito di cassintegrati e lavoratori in mobilità, lo faccia, anticipando una disposizione nazionale che abbiamo proposto con la nostra legge di iniziativa popolare. E utilizzi risorse per impegnare giovani e meno giovani disoccupati (anche delle apposite liste) in un grande progetto di recupero sociale e ambientale del territorio e di promozione e controllo della sicurezza sui posti di lavoro, dopo un’adeguata formazione e in vista della creazione di posti di lavoro stabili in questi stessi progetti;

* per quanto riguarda progetti di inclusione sociale delle famiglie Rom, è bizzarro che oggi il candidato Penati si accorga che il “Patto di legalità” è superfluo perché il rispetto delle leggi è un dovere “a prescindere”. Eppure ieri era un sostenitore della firma di questi “Patti” da parte dei Rom per avere accesso ai campi – e il mancato rispetto da parte di un solo membro della famiglia avrebbe comportato l’esclusione di tutta la famiglia dallo stesso accesso (secondo un principio di “responsabilità penale famigliare” di dubbia costituzionalità…).

Noi invece crediamo fermamente nei progetti di inclusione sociale per Rom e Sinti (abbiamo presentato già nel giugno 2008 una proposta di delibera al Consiglio Provinciale) anche se sembra che questo sia impossibile da sostenere durante le elezioni. E vorremmo si smettesse di giocare con la vita di donne e uomini, trattati come carne da macello per un’improbabile rielezione (o come carne da sgombero dal solerte vicesindaco DeCorato…).